Venerdì 7 marzo alle 11 alla Sala Conferenze “Gastone Millo” conferenza “Farra Bombizza, chi era e chi è…” di Franco Stener, segue consegna del Premio “Farra Bombizza” a Mirella e Edi Ciacchi, organizzata dall’Università della Terza Età e Fameia Muiesana.
NICOLETTA COSTA i fumetti della Nuvola Olga
Venerdì 21 febbraio 2025 alle 18 inaugura, presso il Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” di Muggia, la mostra “I fumetti della Nuvola Olga” dell’autrice e illustratrice triestina Nicoletta Costa. In esposizione le tavole di fumetti con le avventure della nuvola Olga che popola un cielo surreale in compagnia della luna Giovanna, della stella Sonia, del sole Pigrone e di tanti altri bizzarri personaggi, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia nella cornice di “C’era una volta a Muggia… #8”, ottava mostra dedicata al mondo dell’infanzia, e nell’ambito del 71° Carnevale Muggesano (27 febbraio – 5 marzo 2025).
In mostra le tavole dei recenti fumetti dedicati alle nuove avventure del personaggio scaturito dalla fantasia di Nicoletta Costa che, ieri come oggi, diverte grandi e piccini, ma anche tanti pupazzi della nuvola Olga e dei suoi amici. Personaggi che si sono animati di recente nella serie TV “Nina&Olga”, una co-produzione Enanimation e Mondo TV Studios in collaborazione con Rai Ragazzi, che è stata trasmessa nel 2021 su Rai Yoyo e in streaming su Rai Play e che, sempre nello stesso anno, ha ricevuto il premio come migliore serie animata a target upper-preschool ai Pulcinella Awards di Cartoons on the Bay.
Sulla genesi di questo curioso personaggio tanto amato dai più piccoli, l’autrice ricorda che: “La storia della nuvola Olga, è stata scritta molto tempo fa, quando frequentavo l’università di architettura a Venezia e le storie, scarabocchiate su un blocco Fabriano, insieme a piccoli disegni a china, servivano esclusivamente a divertire me, che in quel periodo della mia vita ero scontrosa e complicata. Pensavo che da grande avrei fatto l’architetto, ma la mia grande passione, il mio divertimento un po’ segreto, era scrivere e disegnare storie. Così la nuvola Olga, con questo nome da zia, con questa storia della pioggia che scappa, è nata quando di libri per bambini non sapevo nulla. Ai bambini è piaciuta talmente tanto che, dopo tanti anni, io continuo a inventare le sue avventure… e mi diverto ancora moltissimo!”
Nicoletta Costa, ben conosciuta a Muggia anche per la mostra “Il mondo di Nicoletta Costa” del 2016 che ha inaugurato il ciclo di mostre dedicate al mondo dell’infanzia “C’era una volta a Muggia…” al Museo Carà, non ha bisogno di presentazioni, come neanche gli altri personaggi da lei creati, i conosciutissimi Giulio Coniglio e la Strega Teodora, o ancora l’Albero Giovanni e la Maestra Margherita, ma è stimolante ripercorrere la sua fortunata carriera attraverso le sue parole: “Sono nata a Trieste dove vivo e lavoro. Fin da piccola ho amato disegnare e a 12 anni ho illustrato il mio primo libro “Il pesciolino piccolo”, pubblicato nella collana “Lo Zibaldone” curata da Anita Pittoni a Trieste.
Mi sono laureata in Architettura a Venezia e ho iniziato a lavorare come architetto nello studio di mio padre. Il lavoro mi piaceva, ma la mia vera passione era ed è scrivere e illustrare libri per bambini. Così, dopo qualche anno, dopo aver pubblicato i primi libri, ho deciso di seguire la mia ispirazione.
Ho inventato i miei personaggi pensando ai bambini, con i quali ho sempre avuto un bellissimo rapporto, ma soprattutto ho inventato personaggi che facevano sorridere me, prima di tutto. I miei disegni sono sempre solari e ottimisti, mi è difficile esprimere la paura e l’angoscia e i lettori, grandi e piccoli, i bambini, le maestre e i genitori, guardandoli, si sentono spesso rasserenati. In quasi tutte le mie storie compare un gatto, quasi come un “nume tutelare” come giustamente ha scritto Livio Sossi. Mi piace infine cimentarmi nell’interpretazione illustrata dell’Alfabeto con un preciso percorso pedagogico e didattico che rende questi libri, molto utili a scuola.”
Nel corso della sua lunga carriera ho ricevuto premi e riconoscimenti molto importanti, nel 1986 il Premio Catalonia d’Illustraciòn a Barcellona, nel 1988 il Premio Golden Pen a Belgrado, nel 1989 il Premio Andersen “Baia delle favole” per la collana LIBRI TUTTOFARE edita da Coccinella, nel 1998 il Premio Andersen “Baia delle favole” per la collana PER COMINCIARE edita da Emme edizioni, nel 1998 il Premio “Alpi Apuane” con il libro “Martino, un gatto e un violino” scritto da Silvia Camodeca, nel 2002 il Premio Grinzane Junior con il libro “Un anno con Giulio coniglio” edito da Panini, e nel 2010 il Premio Andersen “Baia delle favole” come miglior autore.
La mostra potrà essere visitata a ingresso libero al Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” di Muggia fino a domenica 30 marzo 2025 con i consueti orari di apertura al pubblico, da giovedì a sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi 10-12. Nel corso dell’esposizione verranno organizzati due eventi collaterali per i piccoli visitatori, sabato 1° marzo alle 10.30 “I Supereroi della musica”, spettacolo musicale interattivo con Fabiana Polli e Julian Sgherla, per bambini dai 3 ai 7 anni, a cura dell’Ensemble della Civica Orchestra di fiati “G. Verdi” Città di Trieste (ingresso libero con prenotazione obbligatoria – 351 7431837), e domenica 16 marzo alle 10.30 “Incontriamoci a bassa voce: speciale da Giulio Coniglio alla Nuvola Olga”, per bambini dai 3 anni, a cura di LeggiAmo 0-18 – Nati per Leggere FVG (ingresso libero con prenotazione obbligatoria – 338 3557504). Infine per garantire a tutti i bambini che parteciperanno al 71° Carnevale Muggesano di visitare la mostra, il Museo Carà sarà aperto anche da lunedì 3 a mercoledì 5 marzo dalle 17 alle 19.
https://www.museougocara.eu/en/events/nicoletta-costa-i-fumetti-della-nuvola-olga
GIORNO DEL RICORDO 2025
Giorno del Ricordo 2025
Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà”, via Roma 9, Muggia
venerdì 31 gennaio ore 18: inaugurazione della mostra
“Città nascoste, atlante dei campi profughi di Trieste 1947-1975”
a cura di Francesco Fait, organizzazione ANVGD, CDM e FEDERESULI
visitabile a ingresso libero fino a domenica 16 febbraio
da giovedì a sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi 10-12
Centro Commerciale Montedoro, via Flavia di Stramare 119, Muggia
lunedì 3 febbraio ore 18: inaugurazione della mostra
“Muggia, Duino, Trieste 1954, i giornali dell’epoca”
visitabile a ingresso libero fino a giovedì 6 marzo
da lunedì a sabato 09-20.30, domenica 10-20
nell’ambito di “Duino, Trieste 1954” del Gruppo Ermada Flavio Vidonis
Rabuiese
venerdì 7 febbraio ore 10: deposizione delle corone, a seguire Cerei
Museo Carà
venerdì 7 febbraio ore 18: concerto nell’ambito di “Duino, Trieste 1954”
“Trieste nel mio cuore” del Coro Ana Nino Baldi di Trieste
sabato 8 ore 17 e domenica 9 febbraio ore 11: visite guidate col curatore
mercoledì 12 febbraio ore 17.30: conferenza
“Atlante dei centri di raccolta dei profughi giuliano dalmati in Italia”
con Enrico Miletto, Università di Torino
Biblioteca Comunale “Edoardo Guglia”, via Roma 10, Muggia
presentazione libri a cura della Lega Nazionale Sezione di Muggia
giovedì 13 marzo ore 18: “Terra d’Istria. Un viaggio a piedi fra memorie e testimonianze dove «ogni casa ga la sua storia da racontar»” di Bruno Zaro
martedì 25 marzo ore 18: “Togliatti, Tito e la Venezia Giulia. La guerra, le foibe, l’esodo 1943-1954” di Marino Micich
Vita del confinato Luigi Spacal che davanti alla morte diventò pittore
Venerdì 7 febbraio alle 17.30 alla Biblioteca Comunale “Edoardo Guglia” presentazione del libro “Vita del confinato Luigi Spacal che davanti alla morte diventò pittore” di Nicola Coccia, introduce Walter Chiereghin, organizzata dall’associazione culturale Il Ponte rosso!
CITTÀ NASCOSTE atlante dei campi profughi di Trieste 1947-1975
Venerdì 31 gennaio alle 18 inaugura al Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” la mostra storico-documentaria “Città nascoste, atlante dei campi profughi di Trieste 1947-1975”, realizzata da ANVGD, Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, CDM, Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana Istriana Fiumana e Dalmata, FEDERESULI, Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Trieste, e curata dallo storico muggesano Francesco Fait, ricercatore indipendente, nell’ambito del Giorno del Ricordo, visitabile a ingresso libero fino a domenica 16 febbraio 2025 da giovedì a sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi 10-12.
Con la nota bipartita dell’8 ottobre 1953 i governi di Stati Uniti e Gran Bretagna annunciano la volontà di abbandonare la Zona A del mai costituito Territorio Libero di Trieste per consegnarla al governo italiano in tempi non definiti ma vicini. Il destino della Zona B è segnato e quello che fino a quel momento era un flusso, anche copioso, diventa una marea oceanica: migliaia e migliaia di istriani lasciano la Zona B e raggiungono Trieste sistemandosi, nella maggior parte dei casi, presso parenti, amici, locatari, quasi sempre in spazi angusti e sovraffollati, non di rado sottotetti e cantine. Una parte minoritaria, ma sempre ingentissima, viene prese in carico dalle autorità, in primis la Prefettura e il Commissariato generale del Governo presso il quale viene costituito il CRP, Centro Raccolta profughi di Trieste.
Al loro apice nel 1956, i centri simultaneamente in funzione saranno circa trenta: alloggi pubblici e scuole sottratte alla loro destinazione d’uso, case private e alberghi requisiti, fabbriche in disuso, scuole, caserme, campi di baracche e campi di edifici in muratura. Si tratta di agglomerati di dimensione varia, che soprattutto nel caso dei campi baraccati assumono i tratti di vere e proprie città, con una viabilità interna, chiese, scuole, servizi sanitari e attività commerciali. Città talvolta di dimensioni ragguardevoli, come nel caso di Padriciano che supera i 3.400 abitanti. Città nascoste, sebbene in molti casi situate in pieno centro cittadino: sia in quanto di norma bandite ai triestini, sia in quanto tenute “segrete” dagli stessi abitanti che salvo casi eccezionali non parlano del loro status con nessuno se non con i propri compagni di avventura (o di sventura).
La mostra rappresenta la tappa intermedia di un progetto di ricerca che è al contempo progetto di attivazione sociale. Essa mira a raccontare in modo nitido e rigoroso ma accessibile l’epopea drammatica e in un certo senso gloriosa dei campi profughi del territorio di Trieste, da Muggia (Punta Sottile) a Duino (Villaggio del Pescatore). Si tratta di una ricerca in cui la “Storia” e la “Memoria” si connettono intersecandosi.
Per prima viene la “Storia”, indispensabile per mettere a fuoco il tema attraverso i mezzi tradizionali della ricerca storica ossia, prevalentemente, lo studio delle fonti bibliografiche e soprattutto documentarie che si trovano presso i vari archivi (Archivio di Stato di Trieste, Archivio Storico del Comune di Trieste, Archivio Storico del Comune di Muggia, Catasto dei terreni e Ufficio Tavolare). E in questo senso, l’esito della ricerca è stata la schedatura del più alto numero possibile di strutture e la restituzione cartografica delle principali e più rappresentative.
E dopo la “Storia” la “Memoria”, raccolta in un congruo numero di interviste appositamente realizzate con le persone che vissero nelle strutture del C.R.P, talvolta essendovi nate. Si tratta in questo caso di testimonianze imprescindibili, fonti complementari rispetto alle archivistiche ma essenziali per restituire la complessità di quelle vicende e di quelle esistenze, sicuramente drammatiche ma non di rado culminanti in episodi e vicende di fratellanza, amicizia, convivialità e socialità.
Il percorso espositivo si snoda in sezioni. La prima, “Mappe”, offre le coordinate principali del fenomeno, presenta riproduzioni di documenti dell’epoca posseduti dall’Archivio di Stato di Trieste e le ricostruzioni cartografiche inedite e prodotte per l’occasione di quattro campi: Padriciano, Santa Croce, San Sabba e Noghere. La seconda sezione, intitolata “Rotte”, propone stralci di interviste di ex profughi e loro foto “vernacolari”. La terza, “Approdi”, accenna, nuovamente grazie a fonti dell’Archivio di Stato di Trieste, alla vicenda delle “colonie” agricole di Fossalon, San Quirino, Roveredo, Maniago, Bibione, in cui vennero insediati contadini istriani. Infine la quarta, “Barche senza timone”, che presenta una piccola selezione di richieste e proteste vergate nei campi e recapitate alle autorità. In mostra anche una selezione di filmati dell’Istituto Luce, in grado di fornire informazioni di base sul contesto storico e restituire il clima dell’epoca e un’ulteriore, preziosissima, fonte: le riprese amatoriali del Silos realizzate da Giuseppe Fucci, tuttofare del Silos dal 1954 al 1957 e cineamatore.
La mostra rappresenta la fase intermedia del progetto, il cui esito finale è la pubblicazione di un volume che avverrà auspicabilmente alla fine del 2025. Ciò significa che tutti gli interessati sono ancora in tempo di partecipare al progetto facendosi intervistare e mettendo a disposizione le proprie foto “vernacolari”.
https://www.museougocara.eu/en/events/citta-nascoste-atlante-dei-campi-profughi-di-trieste-1947-1975
GIORNO DELLA MEMORIA 2025
Lunedì 27 gennaio alle 18 alla Sala Conferenze “Gastone Millo”
Giorno della Memoria 2025
presentazione fumetto L’oro fra il cemento
ideato e realizzato dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri”
a cura di Francesco Paolo Cappellotto
in collaborazione con Annalisa Di Fant, Simona Tullio e Alessandra Rea (IRSREC FVG)
proiezione Io sono Ida (7’42’’)
ideato e realizzato dai ragazzi del Liceo Classico e Linguistico Statale “Francesco Petrarca”
regia Diego Cenetiempo, fotografia Paolo Battigelli e musiche Davide Casali
prodotto da La Cappella Underground
nell’ambito del progetto “I passi della memoria. Racconti per immagini delle Pietre d’Inciampo”
proiezione Terezín/Theresienstadt ieri e oggi (30’28’’)
documentario di Davide Casali, in collaborazione con Elisa e Maurizio Bressan
prodotto dal Festival di musica concentrazionaria “Viktor Ullmann” e dall’Associazione Musica Libera
ingresso libero
Savina Rupel, il fiore di San Giacomo
Domenica 26 gennaio alle 17.30 al Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” spettacolo “Savina Rupel, il fiore di San Giacomo”, scritto da Carla Bellaveglia, regia di Carla Bellaveglia e Carlo Moser, con Michela Cembran, Liliana Decaneva, Carlo Fritsch e Alizù Amato, voce Pierluca Famularo, musiche a cura del M° Carlo Moser, fonti storiche Marco Coslovich, contributi biografici Ivana Pahor, organizzato da ANPI-VZPI, ANED, Comitato 25 aprile Trieste e La Macchina del Testo in occasione della Giornata della Memoria 2025!
Parliamo di prevenzione
Lunedì 20 gennaio alle 16.30 alla Sala Conferenze “Gastone Millo” conferenza “Parliamo di prevenzione” a cura di LILT Trieste, intervengono Marina Bortul, Vicepresidente LILT Trieste, e Catrin Simeth, Dirigente Medico di Gastroenterologia e Presidente AMT, introduce Sandra Dudine, Presidente LILT Trieste, organizzata dall’Università della Terza Età, AIDA e Circolo OttoMarzo UDI.
1954: Trieste, i confini di Muggia e la Zona B
Lunedì 13 gennaio alle 18 inaugura al Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” la mostra “1954: Trieste, i confini di Muggia e la Zona B”, organizzata dalla Sezione di Muggia della Lega Nazionale, visitabile a ingresso libero da martedì a venerdì 17-19, sabato 10-12 e 17-19, domenica 10-12!
UNA BEFANA… SPAZIALE!
Domenica 5 gennaio alle 17.30 al Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” concerto “Una Befana… spaziale!” dell’Orchestra a Fiati “Città di Muggia”, con la partecipazione del gruppo rock e degli allievi delle scuole di musica “Luigi Mauro” e “Serenade Ensemble”, dirige Andrea Sfetez, musiche dei Pink Floyd, Queen, Europe, Elgar, Khachaturian e van der Roost!