08Ago

Festa della Madonna d’Agosto: PIETRE PARLANTI a Muggia Vecchia

8-10 agosto 2024
PIETRE PARLANTI 2024
incontri di archeologia a Muggia, Parco di Muggia Vecchia
nell’ambito della Festa della Madonna d’Agosto 2024
organizzata dalla Parrocchia Santa Maria Assunta
e Associazione Amici di Muggia Vecchia

giovedì 8 agosto alle 20.45
Un legionario che si innamorò dell’Istria
una storia nel mondo di Roma imperiale, a cura del dott. Alessandro De Antoni
storico dell’antichità romana, Centro Regionale Studi di Storia Militare Antica e Moderna

sabato 10 agosto alle 19.30
Visita al Castelliere di Muggia Vecchia, un castelliere difficile a vedersi
a cura del prof. Paolo Paronuzzi, Università degli Studi di Udine e Società per la Preistoria
e Protostoria della Regione Friuli Venezia Giulia

14Giu

ZITTI ZITTI di Alan Stefanato

Da venerdì 14 giugno 2024, presso il Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” di Muggia, è visitabile la mostra “zitti zitti” del giovane artista muggesano Alan Stefanato. La personale, curata da Massimo Premuda e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia, presenta una selezione di dieci recenti quadri ad olio su tela di medie e grandi dimensioni.
Alan Stefanato, nato a Muggia nel 1992, vive e lavora da alcuni anni a Torino. Spaziando dallo psichedelico all’ultraterreno e al grottesco, il suo lavoro si ispira alle stranezze della natura e all’immaginario popolare che la circonda. Attraverso l’illusione e l’inganno, attiva meccanismi di ri-scoperta e improvvisazione. Un senso di smarrimento e di effimera tragedia abita le sue opere, mentre la finzione e la narrazione si dispiegano anche attraverso la scrittura; aforismi, racconti e favole si mescolano così come ulteriore chiave di lettura, incorporando il tutto in una cornice in cui la pittura sfida le implicazioni figurative. Il processo creativo della sua pratica pittorica si basa sul movimento, vorticando intorno ai suoi dipinti più volte, dà vita a una spirale che accompagna l’atto pittorico. Un abisso in cui l’occhio diventa cieco, la mente decodifica la forma e il segno, la memoria e l’immaginazione portano in superficie figure familiari ma ambigue. Melodie divertenti, a volte rumorose e intollerabili, corteggiate da percussioni e follie ritmiche, abitano anche la sua produzione musicale “Pantomimaxxx”. Dal 2020 inoltre organizza e cura mostre a Torino, nello spazio sotterraneo del Sunrise Caffè, meglio conosciuto come Sasha, invitando artisti e scrittori emergenti a confrontarsi in un ambiente collettivo e conviviale.

Così Massimo Premuda inquadra la mostra e la ricerca di Stefanato: “Ogni anno il Museo Carà organizza occasioni espositive volte alla conoscenza e alla valorizzazione dei grandi artisti muggesani del Novecento, e la presente mostra si inserisce proprio in questo filone di riscoperta. Dopo i recenti approfondimenti su Aldo Bressanutti, Ugo Carà, Emanuela Marassi, Dante Pisani e Villibossi, è finalmente arrivato il momento di parlare di un giovane artista muggesano di appena trent’anni. La sua ricerca artistica potrebbe rientrare in diverse definizioni della pittura contemporanea, ma il suo procedere pittorico vorticoso, in cui Stefanato si abbandona al movimento, girando intorno ai suoi dipinti o ruotandoli più volte, generando così profondissimi gorghi, spirali e vortici che ci proiettano in esplorazioni dall’umore organico, mi fa pensare più alla pittura automatica con esiti stilistici che possono ricordare, nelle mollezze, la pittura surrealista. La pittura automatica, conosciuta e sviluppata dai surrealisti, prevedeva infatti che la mano diventasse uno strumento dell’inconscio. Forme e figure emergono naturalmente senza una piena consapevolezza da parte di chi le compone materialmente. Sistema che pure caratterizza una tecnica più famosa, quella della scrittura automatica, che per definizione consiste nella scrittura di frasi che non arrivano dal pensiero cosciente dello scrittore. Tale tesi viene così avvalorata dalla presenza in mostra di un suggestivo racconto scritto a sei mani da tre giovani artiste “Zitti Zitti, Falso Fondo”. Nel racconto si invita lo spettatore ad acquietarsi e a concedersi un momento di pausa e riflessione, in cui poter seguire le azioni e i pensieri della protagonista nella cucina di una casa che, fra giochi di specchi e finestre, ci porta in una altra dimensione, in un paese delle meraviglie d’oggi in cui una contemporanea Alice cammina a testa in giù sul soffitto e galleggia sull’acqua di un lavandino in compagnia dei suoi ospiti immaginari. Una narrazione ben orchestrata che inquadra efficacemente il percorso spontaneo e istintivo, ma anche coerente e disciplinato, che caratterizza la sua attuale pittura e che lo sta facendo conoscere a Torino, scena dell’arte giovane per eccellenza, ma anche nel resto d’Italia, a seguito della recente personale a Roma.”

La mostra potrà essere visitata a ingresso libero fino a domenica 21 luglio 2024 con i nuovi orari di apertura al pubblico: da giovedì a sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi 10-12.

https://www.museougocara.eu/en/events/zitti-zitti-di-alan-stefanato

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