Muggia & le sue Chiese
Molte sono le testimonianze del passato devozionale di Muggia, in particolare il Duomo dedicato ai Santi Giovanni e Paolo, con l’inconfondibile facciata trilobata in stile gotico rinascimentale veneziano, e la basilica romanica di Santa Maria Assunta a Muggia Vecchia, che con il suo parco archeologico si anima di molte presenze proprio la settimana di Ferragosto, e sempre in centro storico la contemplativa chiesa di San Francesco, e la raccolta Chiesa del Crocefisso, già della Visitazione. Ma il territorio di Muggia è disseminato anche di molte incantevoli chiesette che possono essere il punto di partenza ideale per altri percorsi e passeggiate, come la Chiesa di San Giovanni Apostolo a ridosso dei Giardini Europa, la chiesa campestre di San Sebastiano a metà strada tra il centro storico e Muggia Vecchia, o ancora due chiesette sul mare che aprono e chiudono la lunga passeggiata sulla Costiera muggesana, partendo dalla Chiesa di San Rocco, a ridosso dell’omonimo Porto nautico-turistico, si arriva così alla Chiesa di San Bartolomeo a pochi passi dal confine. L’ultima chiesetta da visitare è sicuramente quella di Santa Barbara, che rappresenta il punto di partenza ideale per la visita anche al parco archeologico del Castelliere di Elleri e dell’omonima Necropoli.
Duomo
Il Duomo di Muggia, dedicato ai Santi Giovanni e Paolo, è stato costruito sui resti di un preesistente edificio sacro risalente all’anno Mille, e venne consacrato nel 1263 da Arlongo dei Visgoni, Vescovo di Trieste. La chiesa d’impianto romanico venne arricchita nel 1467 da un rivestimento in lastre di pietra bianca d’Aurisina, creando così la caratteristica facciata trilobata in stile gotico rinascimentale veneziano, simbolo della cittadina. La facciata, con al centro il magnifico rosone con l’immagine della Madonna col Bambino, riporta anche alcune significative epigrafi inerenti la storia dell’edificio: una menzione l’inizio dei lavori della facciata del 1465, sotto il Vescovo Nicolò degli Aldegardi, e una seconda ricorda il podestà Pietro Dandolo, che completò l’opera nel 1467, ma sono presenti anche il monogramma di San Bernardino da Siena, famoso predicatore francescano dell’epoca, e lo stemma della famiglia muggesana Bobosio. Nella parte inferiore, due eleganti e slanciate finestre gotiche affiancano il portale d’ingresso, sovrastato da una lunetta ad arco inflesso con l’alto rilievo della Santissima Trinità in trono adorata proprio dai santi patroni di Muggia.
L’interno a tre navate è stato riportato all’essenzialità alla fine degli anni Trenta del secolo scorso, ma conserva ancora alcuni eccezionali frammenti di affreschi del Trecento, come le decorazioni dei sottoarchi e una raffigurazione di Santa Barbara, nonché significativi dipinti ospitati negli altari laterali, come la Madonna del Rosario e la Visitazione della Vergine a Santa Elisabetta. Lungo le pareti del Duomo infine si posso ammirare i fanali processionali delle antiche confraternite del Sette e Ottocento, e un espressivo crocefisso bronzeo del Novecento dello scultore muggesano Ugo Carà.
Chiesa di San Francesco
La Chiesa di San Francesco con annesso convento, originariamente eretta nel 1388 con il contributo di Bertolin Malasterva di Piacenza, e si dice fondata da Sant’Antonio da Padova stesso, è stata quasi completamente rinnovata già nel 1411, perchè ritenuta troppo piccola, e oggi rappresenta un interessante esempio di gotico francescano. Dell’antico convento, soppresso in età napolenica, rimane solo il pozzo al centro del cortile della chiesa, e sui cui resti oggi sorge la nuova casa parrocchiale a firma dell’architetto triestino Romano Boico inaugurata nel 1964. L’edificio medievale era circondato da mura, in parte visibili ancora oggi, e dell’originaria struttura difensiva rimangono solo una torre e due porte.
La facciata presenta una lunetta con una scultura a tutto tondo della Vergine in trono con Bambino, sopra il portale d’ingresso, mentre sul lato sinistro un’iscrizione rinascimentale con lo stemma di Malasterva racconta la storia della chiesa. L’edificio è arricchito da tre significative sculture del Novecento: un prezioso Sant’Antonio in facciata e un incisivo San Francesco nel chiostro della casa canonico, entrambi eleganti bronzi dello scultore triestino Nino Spagnoli, nonché un raffinato gesso dipinto dello scultore muggesano Giuseppe Negrisin.
L’interno della chiesa conserva preziose testimonianze del passato, sul pavimento le lastre tombali con stemma che ricordano le antiche famiglie patrizie di Muggia del Cinque e Seicento, mentre negli altari laterali custodisce tre importanti opere: una delicata scultura della Pietà del Quattrocento, studiato esempio di Vesperbild, una Madonna allattante, tempera tardogotica, e infine una Madonna della Cintura, dipinto seicentesco del pittore veneziano Pietro Liberi.
Chiesa del Crocifisso
Nel caratteristico centro storico di Muggia, che conserva ancora parte delle mura e alcune torri, tra il Mandracchio e il Castello si sviluppa un dedalo di calli e campielli dall’inconfondibile gusto istroveneto, e fra le casette di commercianti e pescatori in pietra arenaria si trova incastonata anche una piccola chiesetta. Un tempo conosciuta dai muggesani come Chiesa della Visitazione o Santa Maria Piccola, è ora nota come Chiesa del Crocefisso.
Come riporta una lapide esposta al suo interno, questa chiesetta in onore della Vergine Maria fu voluta dal patrizio muggesano Raffaele Steno come tomba di famiglia. Steno, strenuo oppositore del potere del Patriarcato di Aquileia, promosse una rivolta che gli valse la libertà, ma una volta liberato, riuscì a prendere il possesso della cittadina nel 1372. La reazione del Patriarca non tardò molto, due anni dopo infatti le sue truppe sedarono la rivolta e Steno morì nel combattimento.
Basilica di Santa Maria Assunta a Muggia Vecchia
La Basilica di Santa Maria Assunta rappresenta l’unico edificio ancora in uso del Castrum Muglae, l’antico borgo medievale che venne gradualmente abbandonato a favore del nuovo insediamento a mare, Borgo Lauro, l’attuale Muggia, protetto da mura e dominato dal Castello. La chiesa è oggi racchiusa nel Parco Archeologico di Muggia Vecchia che documenta il primo abitato di Muggia e la storia del colle a partire dall’VIII secolo a.C..
La basilica romanica a tre navate in pietra arenaria richiama un modello preromanico molto diffuso sulle coste istriane, ma alcuni elementi lapidei all’interno, come l’ambone e i plutei, sono antecedenti di qualche secolo. L’interno è impreziosito da una serie di eccezionali affreschi del Due, Tre e Quattrocento, realizzati da almeno tre pittori diversi che abbracciano diversi secoli, essendo presenti sia figure piatte di stile bizantino, sia figure post-giottesche in cui il corpo assume volume. Nella navata centrale rimangono frammenti delle storie di Cristo e scene raffiguranti l’Assunzione in cielo di Maria, ma anche il martirio di San Lorenzo e Santo Stefano. Sui pilastri compaiono invece i quattro Evangelisti, una Madonna Odighitria con in braccio il Bambino, seduto in atto benedicente, che tiene in mano una pergamena arrotolata e che la Vergine indica con la mano destra, Santa Caterina d’Alessandria e infine l’ultimo affresco realizzato, un imponente San Cristoforo, protettore dei pellegrini, particolarmente venerato in quanto, a seguito della distruzione del borgo nel 1353, divenne un’importante tappa di pellegrinaggi.
Altre Chiesette
Il territorio di Muggia è disseminato di molte deliziose chiesette che possono essere il punto di partenza ideale per altri percorsi e passeggiate, si parte dal centro storico con la Chiesa di San Giovanni Apostolo, incastonata fra il Teatro Verdi e la Biblioteca Guglia a ridosso dei Giardini Europa, con annesso Sacrario dei Caduti, è arricchita nel sagrato da un’interessante scultura in pietra bianca, ”Angelo in preghiera” dello scultore muggesano Villibossi, e si prosegue verso Muggia Vecchia, incontrando la chiesa campestre di San Sebastiano lungo la Salita Ubaldini, voluta molto probabilmente da un podestà di Muggia che nel 1446, per sottrarsi all’epidemia di peste, si era trasferito con tutta la sua famiglia proprio in quella zona. Dopo la costruzione la chiesetta diventò la “cesa de mezo” di un percorso devozionale, già conosciuto come la “strada del perdòn”, che dal Duomo di Muggia saliva alla “Madonna de Muja Vecia” dispensatrice di numerose grazie. Nel semplice interno si conservano pregevoli sculture lignee di santi e quella di una Madonna col Bambino.
Scendendo verso il mare si possono visitare altre due chiesette: San Bartolomeo a pochi passi dal mare e dall’omonimo confine, e, percorrendo tutta la Costiera muggesana, San Rocco, ricostruita dai fratelli Strudthoff nel 1864 in prossimità del cantiere San Rocco, oggi è proprio a ridosso dell’omonimo Porto, oggi punto di riferimento per il turismo nautico internazionale e luogo d’incontro con passeggiate sul lungomare e diversi caffè nella piazzetta del porto.
L’ultima chiesetta consigliata è quella di Santa Barbara, costruita nella seconda metà dell’Ottocento lì dove è accertato che nel XVII secolo esisteva una piccola cappella, e che rappresenta il punto di partenza ideale per la visita anche al parco archeologico del Castelliere di Elleri e dell’omonima Necropoli.
Consigli di lettura
– Antonella Caroli, Guida di Muggia antica e moderna, La Mongolfiera, Trieste, 1998
– Giuseppe Cuscito, Muggia sacra: storia e arte delle sue chiese, Comitato Giubileo d’oro, Muggia, 1991
– Giuseppe Cuscito, Il Duomo di Muggia, Rotary Club Muggia, Trieste, 2004
– AA.VV., Gli affreschi della Basilica di Santa Maria Assunta a Muggia Vecchia, Muggia, 2019