Muggia & la natura
Non è facile delimitare il territorio di Muggia in termini rigorosamente scientifici a causa della molteplicità di fattori che contribuiscono alla sua definizione. Da un punto di vista geomorfologico esso è costituito da un promontorio roccioso di natura arenaceo-marnosa proteso nel Mare Adriatico tra le baie di Muggia a nord e di Capodistria a sud. L’intera area è compresa tra due corsi d’acqua, l’Ospo e il Risano, ed è solcata da molti torrenti. Il rilievo, estremamente articolato, ha un’altezza per lo più compresa entro i 200 metri sul livello del mare e si allunga in direzione nord-ovest sud-est. Il complesso è diviso da un crinale mediano in parte corrispondente con il confine tra Italia e Slovenia.
Le principali risorse naturali del territorio sono di tre tipi: marine, estrattive e vegetazionali. Lungo la costa sono favorite la pesca, la raccolta di molluschi e le attività connesse alla produzione di sale; le numerose cave di arenaria forniscono materiale da costruzione fin dalle età più antiche, così come la consistente copertura arborea, caratterizzata dal querceto misto, mette da sempre a disposizione ingenti quantità di legname.
Testimonianze del passato
Da un punto di vista storico-geografico il territorio di Muggia si colloca in tutte le epoche in posizione di confine e di cerniera tra aree culturali diverse. Alcuni siti ci testimoniano la presenza umana fin dalla tarda preistoria. Tra tutti si segnala per la particolare importanza Elleri dove l’occupazione è attestata dalle fasi iniziali dell’età del bronzo all’epoca romana con indizi che arrivano fino a quella medievale. Sulle pendici dello stesso colle è stata ritrovata anche la Necropoli di Santa Barbara, i cui corredi si datano nella prima età del ferro. Al Castelliere di Elleri sembra contrapporsi quello di Montedoro che ha restituito, oltre al cospicuo materiale protostorico, tracce di frequentazione precedente il bronzo medio. Successivamente, in età romana e medievale il luogo probabilmente fu adibito a pascolo, come testimoniano i pochi cocci raccolti in superficie.
Il sito di Stramare fu occupato a più riprese: vi sono stati reperiti due degli strumenti in pietra più antichi del territorio e alcuni pezzi di ceramica dell’età del bronzo, per l’età del ferro abbiamo indizi che ci portano ad interpretare il sito in chiave emporiale, una villa fornita di molo fu edificata in epoca romana, e infine nel medioevo fu luogo utilizzato nella produzione del sale. Da Muggia Vecchia ci giungono scarsissime testimonianze delle età del ferro e romana, mentre del medioevo si conservano, oltre a materiali mobili, resti di strutture come le porte del Castello e la Basilica di Santa Maria Assunta.
Laghetti delle Noghere
La valle dell’Ospo, unica valle alluvionale del territorio istriano, è caratterizzata dallo scorrere del torrente Ospo e dalla presenza di alcuni stagni di origine artificiale denominati Laghetti delle Noghere.
Il Rio Ospo, piccolo corso d’acqua che nasce a pochi chilometri dal confine in territorio sloveno, raccoglie sia acque carsiche sia acque di ruscellamento e sfocia nelle vicinanze di Muggia. Il suo corso si snoda accanto al biotopo degli stagni e favorisce l’incremento della fauna e della flora con elementi autoctoni caratteristici.
Nella zona dei laghetti è stato reso esecutivo un progetto di ripristino ambientale finanziato e gestito dal Comune di Muggia. Un semplice sentiero permette, nel breve volgere di poche chilometri, di attraversare l’intero territorio occupato dai sette laghetti. L’itinerario si snoda tra l’ambiente igrofilo del Bosco Vignano, alcune zone coltivate, e le aree occupate dalle acque degli stagni, il tutto in un contesto di versatilità paesaggistica notevole per un ambiente così circoscritto.
In questi luoghi, tra i più interessanti dal punto di vista naturalistico dell’intera provincia, convivono specie autoctone e non: il canneto è uno degli elementi caratterizzanti con massiccia presenza di cannuccia d’acqua e canapa acquatica. Dal punto di vista faunistico sono caratteristici gli insediamenti di insetti, anfibi (ululone dal ventre giallo, raganella, tritone punteggiato), rettili (biscia dal collare), pesci (persico sole), uccelli (garzetta, folaga e airone cenerino) e della nutria, un roditore originario dell’America meridionale.
La Parenzana
La ferrovia Trieste-Buie-Parenzo, meglio conosciuta come Parenzana, era una linea a scartamento ridotto che collegava Trieste a Parenzo, fermandosi in moltissimi paesini collinari interni. La linea ferroviaria, inaugurata nel 1902, tolse dall’isolamento la parte nord-est dell’Istria trasportando merci e persone, e rimase attiva fino al 1935, quando venne soppressa perché ritenuta troppo dispendiosa.
Oggi è un percorso ciclo-pedonale di 123 km, che attraversa ben 3 paesi, partendo dall’Italia, dalla foce del Rio Ospo, a circa 2 km dal centro di Muggia, attraversa la Slovenia, toccando in particolare Capodistria, Isola, Pirano e le saline di Sicciole, e poi penetra all’interno dell’Istria in Croazia, passando per Buie, Grisignana, Montona e Visignano, per tornare infine al mare, concludendosi a pochi passi dal centro storico di Parenzo.
Percorrendo la Parenzana si gode di spettacolari panorami e meravigliosi paesaggi, alternando spiagge, saline, macchia mediterranea, vigneti, uliveti e boschi. Tutto il suggestivo percorso è disseminato da stazioni storiche, fermate, gallerie, ponti e viadotti ancora oggi ben conservati.
La traversata muggesana
La Traversata Muggesana è un itinerario storico-naturalistico che attraversa l’intero territorio del Comune di Muggia, partendo da un biotopo naturale unico in zona, come i Laghetti delle Noghere, si conclude al mare alla fine della Costiera Muggesana in località Lazzaretto, a pochi passi dal confine con la Slovenia, attraversando boschi, cave, vigneti, uliveti, nonchè il centro storico di Muggia e i siti archeologici del Castelliere di Elleri e di Muggia Vecchia.
Dopo aver attraversato i laghetti, si procede verso Rabuiese, imboccando il sentiero nel bosco che porta a Santa Barbara, e costeggiando la Cava Renice, la cui pietra arenaria è stata impiegata fin dal passato per alcuni dei monumenti più significati della nostra regione, come il teatro romano di Trieste, la basilica di Muggia Vecchia e la basilica di Aquileia. Si giunge così alla chiesetta di Santa Barbara che rappresenta il punto di partenza ideale per la visita del parco archeologico del Castelliere di Elleri e dell’omonima Necropoli. Si ridiscende quindi verso il mare attraversando il centro storico di Muggia.
Dal vivace centro della cittadina si imbocca salita Ubaldini, passando per la chiesetta di San Sebastiano, conosciuta anche come la “cesa de mezo” di un percorso devozionale, la “strada del perdòn”, che dal Duomo di Muggia saliva alla “Madonna de Muja Vecia” dispensatrice di numerose grazie. Giunti a Muggia Vecchia, e dopo aver visitato la Basilica di Santa Maria Assunta e il suo parco archeologico, si continua in località Fontanella attraversando il suggestivo bosco dell’Arciduca Lodovico Salvatore, cugino di Massimiliano d’Asburgo. Scendendo infine a Punta Olmi in riva al mare, la traversata si conclude a Lazzaretto, poco prima del confine con la Slovenia.
La Costiera muggesana
La Costiera muggesana è una suggestiva passeggiata sul mare che parte dal centro storico, appena fuori le mura, e conduce fino al Confine di San Bartolomeo. La costa, lunga poco più di 6 km, è disseminata di molte attività legate alla ristorazione e alla balneazione. Superati il Circolo della Vela e uno stabilimento balneare, si arriva infatti sul sito del glorioso Cantiere di San Rocco, dove oggi trova posto il Porto San Rocco Marina Resort, struttura turistica con circa 550 posti barca, in grado di ospitare natanti di oltre 60 metri. Ricca l’offerta di servizi accessori, tra i quali: piscina con solarium, hotel a 4 stelle, ristorante, yacht club, centro congressi, bar e negozi di vario genere.
La costiera prosegue fra stabilimenti privati e nei tratti di costa liberi, recentemente realizzati nel tratto dal Molo a T a Punta Olmi, e recentissimamente nel tratto successivo in località Boa, detto Acquario 2020, dotato di installazioni sportive, come lo skate park e il campo di beach volley, giochi per bambini e attività collegate alla ristorazione.
La passeggiata a mare conduce così alla località di Punta Sottile dove, in prossimità della costa, si trova un molo di epoca romana, attualmente sommerso, e si conclude infine, a pochi metri dal Confine di Stato con la Slovenia, al Lazzaretto di San Bartolomeo, oggi mutato in base logistica dell’esercito italiano, che presenta un imponente portale settecentesco proveniente dal Lazzaretto di Santa Teresa con, sul frontone, un’aquila imperiale con impresse le iniziali della imperatrice austroungarica Maria Teresa (1717-1780).
Consigli di lettura
– AA.VV., La valle dell’Ospo e i laghetti delle Noghere, Legambiente Muggia, Edizioni Lint, Trieste, 1992
– Ettore Tomasi, L’itinerario Paola Rizzi: itinerario storico naturalistico a Muggia, Edizioni Italo Svevo, Trieste, 1991
– AA.VV., La Parenzana in bicicletta: da Trieste a Parenzo lungo la ex ferrovia istriana tra Italia, Slovenia e Croazia, ViaggiareSlow, Ediciclo, Portogruaro, 2013