23Lug

IL TOUR DEL FARO concerto LaFil Filarmonica di Milano

Domenica 1 settembre alle 21 in piazza Marconi concerto a ingresso libero “Il Tour del Faro” dell’Ensemble de LaFil Filarmonica di Milano con Marcello Miramonti, violino, e Marco Seco, maestro concertatore, organizzato dalla Società dei Concerti di Trieste, aspettando il “Festival di Trieste – Il Faro della Musica 2024”!

Il concerto, in collaborazione con il Comune di Muggia, si inserisce in un tour (Il Tour del Faro) che mette in collegamento alcune città del litorale della Regione Friuli Venezia Giulia, idealmente collegate sul mare dalla luce del Faro della Vittoria di Trieste, con il “Festival di Trieste – Il Faro della Musica” organizzato in Trieste dalla Società dei Concerti Trieste dal 5 al 18 settembre 2024.
Un’opportunità unica per ascoltare il prestigioso ensemble de LaFil-Filarmonica di Milano composto da eccellenti musicisti italiani ed europei. L’ensemble è composto da 3 violini primi, 3 violini secondi, 2 viole, violoncello, contrabbasso e cembalo.
Il programma ci trasporta musicalmente nel clima dei concerti settecenteschi che venivano eseguiti durante il periodo estivo in luoghi all’aperto quali piazze e giardini: con musiche che sono state scritte da compositori che hanno caratterizzato il nostro territorio, dal Mare Adriatico e Oltralpe, e influenzato nella storia anche regioni distanti.
All’inizio potremo ascoltare la celeberrima Eine Kleine Nachtmusik (Piccola Musica Notturna) di Wolfgang Amadeus Mozart, composizione scritta molto probabilmente in occasione di una ricorrenza festiva da tenersi in qualche giardino o luogo all’aperto. A seguire di Antonio Vivaldi verranno eseguiti i famosi concerti per violino solista, orchestra d’archi e continuo dedicati alla Primavera e l’Estate, intervallati dalle omonime Stagioni ma nella lettura del compositore argentino Astor Piazzolla.

programma https://www.societadeiconcerti.it/tf24-2

23Lug

Arte moderna, pubblico moderno: il sito del MUSEO CARÀ

“Arte moderna, pubblico moderno: promuovere la visibilità del Museo d’Arte Moderna Ugo Carà” è il nome del progetto che ha portato un gruppo di studenti del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico di Duino a realizzare, in collaborazione con l’Ufficio Cultura del Comune di Muggia, il sito del Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” Muggia in italiano, sloveno e inglese. Un progetto importante, per fornire un bagaglio di informazioni in più anche ai turisti in visita e dare maggiore visibilità al museo ancor prima del loro arrivo sul territorio.
I giovani sono rimasti una settimana a Muggia, seguiti da Massimo Premuda dell’Ufficio Cultura, e hanno completato il lavoro nell’ambito della “Project Week”, una settimana in cui i 173 studenti da 81 paesi che frequentano l’UWC Adriatic lasciano Duino per dedicarsi alla realizzazione di progetti creativi, sportivi o di volontariato. Gli studenti coinvolti nell’iniziativa a Muggia arrivano da tutto il mondo: Alvaro Joseph Loste dalle Filippine, Tim Niklas Kettunen dalla Finlandia, Teo Sega Sumić dalla Croazia, Niso Cicalò di Cagliari, Eisvinas Almanaitis dalla Lituania, Viktor Imrišek dalla Slovacchia e Nguyen Vinh Bao Tin dal Vietnam.
Il sito è www.museougocara.eu

14Giu

ZITTI ZITTI di Alan Stefanato

Da venerdì 14 giugno 2024, presso il Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” di Muggia, è visitabile la mostra “zitti zitti” del giovane artista muggesano Alan Stefanato. La personale, curata da Massimo Premuda e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia, presenta una selezione di dieci recenti quadri ad olio su tela di medie e grandi dimensioni.
Alan Stefanato, nato a Muggia nel 1992, vive e lavora da alcuni anni a Torino. Spaziando dallo psichedelico all’ultraterreno e al grottesco, il suo lavoro si ispira alle stranezze della natura e all’immaginario popolare che la circonda. Attraverso l’illusione e l’inganno, attiva meccanismi di ri-scoperta e improvvisazione. Un senso di smarrimento e di effimera tragedia abita le sue opere, mentre la finzione e la narrazione si dispiegano anche attraverso la scrittura; aforismi, racconti e favole si mescolano così come ulteriore chiave di lettura, incorporando il tutto in una cornice in cui la pittura sfida le implicazioni figurative. Il processo creativo della sua pratica pittorica si basa sul movimento, vorticando intorno ai suoi dipinti più volte, dà vita a una spirale che accompagna l’atto pittorico. Un abisso in cui l’occhio diventa cieco, la mente decodifica la forma e il segno, la memoria e l’immaginazione portano in superficie figure familiari ma ambigue. Melodie divertenti, a volte rumorose e intollerabili, corteggiate da percussioni e follie ritmiche, abitano anche la sua produzione musicale “Pantomimaxxx”. Dal 2020 inoltre organizza e cura mostre a Torino, nello spazio sotterraneo del Sunrise Caffè, meglio conosciuto come Sasha, invitando artisti e scrittori emergenti a confrontarsi in un ambiente collettivo e conviviale.

Così Massimo Premuda inquadra la mostra e la ricerca di Stefanato: “Ogni anno il Museo Carà organizza occasioni espositive volte alla conoscenza e alla valorizzazione dei grandi artisti muggesani del Novecento, e la presente mostra si inserisce proprio in questo filone di riscoperta. Dopo i recenti approfondimenti su Aldo Bressanutti, Ugo Carà, Emanuela Marassi, Dante Pisani e Villibossi, è finalmente arrivato il momento di parlare di un giovane artista muggesano di appena trent’anni. La sua ricerca artistica potrebbe rientrare in diverse definizioni della pittura contemporanea, ma il suo procedere pittorico vorticoso, in cui Stefanato si abbandona al movimento, girando intorno ai suoi dipinti o ruotandoli più volte, generando così profondissimi gorghi, spirali e vortici che ci proiettano in esplorazioni dall’umore organico, mi fa pensare più alla pittura automatica con esiti stilistici che possono ricordare, nelle mollezze, la pittura surrealista. La pittura automatica, conosciuta e sviluppata dai surrealisti, prevedeva infatti che la mano diventasse uno strumento dell’inconscio. Forme e figure emergono naturalmente senza una piena consapevolezza da parte di chi le compone materialmente. Sistema che pure caratterizza una tecnica più famosa, quella della scrittura automatica, che per definizione consiste nella scrittura di frasi che non arrivano dal pensiero cosciente dello scrittore. Tale tesi viene così avvalorata dalla presenza in mostra di un suggestivo racconto scritto a sei mani da tre giovani artiste “Zitti Zitti, Falso Fondo”. Nel racconto si invita lo spettatore ad acquietarsi e a concedersi un momento di pausa e riflessione, in cui poter seguire le azioni e i pensieri della protagonista nella cucina di una casa che, fra giochi di specchi e finestre, ci porta in una altra dimensione, in un paese delle meraviglie d’oggi in cui una contemporanea Alice cammina a testa in giù sul soffitto e galleggia sull’acqua di un lavandino in compagnia dei suoi ospiti immaginari. Una narrazione ben orchestrata che inquadra efficacemente il percorso spontaneo e istintivo, ma anche coerente e disciplinato, che caratterizza la sua attuale pittura e che lo sta facendo conoscere a Torino, scena dell’arte giovane per eccellenza, ma anche nel resto d’Italia, a seguito della recente personale a Roma.”

La mostra potrà essere visitata a ingresso libero fino a domenica 21 luglio 2024 con i nuovi orari di apertura al pubblico: da giovedì a sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi 10-12.

https://www.museougocara.eu/en/events/zitti-zitti-di-alan-stefanato

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