23Set

video immersivo OFFICINE METALLICHE in Dante hub

Venerdì 23 settembre alle ore 17 al Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” di Muggia, verrà presentato il video immersivo curato dal video designer e creative technologist Antonio Giacomin tratto da “Officine metalliche”: uno spettacolo e un progetto eccentrico e sorprendente nella produzione made in Bonawentura/Teatro Miela tutta nata nella testa (ma anche nel garage) dell’attore e performer Ivan Zerbinati per una personalissima e potente rilettura e messa in scena sonora di un inferno dantesco interamente basato sul potere evocativo della voce e di diverse sonorità.
Il video è prodotto da Stazione E.N.Rogers e le riprese sono state realizzate a Stazione Rogers in occasione dello spettacolo che si è tenuto lo scorso agosto quale evento conclusivo del progetto DANTE HUB e il futuro delle città…, di cui il Comune di Muggia è partner, organizzato con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia.
Venerdì fino alle 19, sabato 24 dalle 10 alle 12 e delle 7 alle 19 e domenica 25 dalle ore 10 alle ore 12, il pubblico avrà a disposizione gli appositi visori per sperimentare le possibilità evocative della realtà virtuale.

OFFICINE METALLICHE è un personale laboratorio creativo, che ha come scopo quello di sviluppare e indagare il potere trasversale della parola nella proposta di diversi autori, all’interno delle possibilità espressive elettroacustiche.

LA PERFORMANCE è un viaggio affascinante, disturbante e poetico. Il risultato di una raffinata ricerca formale, di uno studio rigoroso e appassionato del verso dantesco. La tecnica espressiva dell’endecasillabo risuona come voce solista all’interno di un magma sonoro che fa da sfondo ad un più complesso intreccio musicale, eseguito dal vivo durante il procedere della performance.

LA MACCHINA – GLI STRUMENTI il corpo e la voce dell’attore animano una “macchina infernale”: una struttura scarna di tubi innocenti che fa da scheletro ad una serie di strumenti artigianali. Una lamina in acciaio armonico elettrosaldata e sospesa, una lamiera piegata e tagliata che monta corde di basso, tre diverse loopstation, una originale testa Binaurale che permette una spazializzazione del suono a 360 gradi, nove microfoni, lunghi tubi in rame che montano bocchini da soprano, diversi Delay, riverberi, flauti, strani clarinetti, una barra in acciaio, due mixer, una multi effetti per la voce oltre a elementi come acqua, pietre, legni e alcuni ortaggi. Materiali e strumenti percossi, sfiorati, graffiati e fatti risuonare dal vivo così da comporre una complessa struttura sonora sulla quale poggiare la potenza evocativa del verso.
“Non è una macchina degli orrori, ma un luogo doloroso dove abita una umanità perduta”

UN VIAGGIO IMMERSIVO il pubblico, per essere concretamente testimone e compagno della narrazione, verrà dotato di cuffie wireless, in modo da permetterne una piena relazione e amplificare un positivo straniamento.

17Set

BIBLIOTECHE IN BICICLETTA da Trieste a Muggia

Sabato 17 settembre l’AIB FVG e FIAB Trieste Ulisse organizzano l’itinerario cicloturistico “Biblioteche in bicicletta – da Trieste a Muggia” dalle biblioteche triestine Biblioteca Civica “Attilio Hortis”, Biblioteca Comunale “Pier Antonio Quarantotti Gambini” e Biblioteca Comunale “Stelio Mattioni” fino alla Biblioteca Comunale “Edoardo Guglia”! un percorso di circa 30km con partenza alle 10 dalla stazione ferroviaria di Trieste! buona visita e buona pedalata!

03Set

PIER PAOLO PASOLINI E L’ADRIATICO San Bartolomeo, l’ultima spiaggia italiana

Il progetto “Pasolini, il viaggio magico nell’Adriatico, fra immagini, cinema, arte e letteratura”, promosso dal Comune di Monfalcone in collaborazione con i Comuni di Aquileia, Duino Aurisina, Grado e Muggia in occasione della ricorrenza dei 100 anni della nascita di Pasolini, vuole illustrare la poliedrica capacità dell’autore di produrre interazioni con il sostrato culturale del territorio della nostra regione.
Interazioni che hanno generato poesie, scritti occasionali, un romanzo e uno dei suoi capolavori cinematografici, Medea, per conoscere l’uomo e la sua personalità tanto ricca e complessa.
Una serie di iniziative espositive, occasioni di incontro e approfondimenti cinematografici e non solo porteranno ad indagare le tematiche e il profondo rapporto di Pier Paolo Pasolini con il nostro mare Adriatico.

ARTE
Sala Comunale d’Arte “Giuseppe Negrisin”, piazza Marconi 1
dal 3 al 18 settembre 2022
“Pier Paolo Pasolini e l’Adriatico: San Bartolomeo, l’ultima spiaggia italiana”
La descrizione della spiaggia di San Bartolomeo a Muggia chiudeva nel settembre del 1959 il reportage sulle coste italiane firmato da Pasolini e apparso a puntate sulle pagine della rivista “Successo”, corredato dalle fotografie di Paolo di Paolo: un testo che inevitabilmente sarà il punto di partenza della mostra, dedicata al mare e alla spiaggia visti come strumenti narrativi e simbolici, oltre che come testimoni della contemporaneità. Nelle pagine di quello scritto Pasolini forniva infatti un’interpretazione ben diversa dell’ambiente marino, non più visto come culla mitica della civiltà, ma come efficace rappresentazione di quella modernità che stava cercando di leggere e interpretare, oltre a misurarne l’impatto sulla società attraverso documentari come Comizi d’amore, uscito nel 1965.
sabato 3 settembre, ore 18, inaugurazione
da martedì a venerdì dalle 17 alle 19
sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi 10-12

LETTERATURA
Biblioteca Comunale “Edoardo Guglia”, via Roma 10
giovedì 15 settembre, ore 18
“Pasolini e la modernità” di Sergia Adamo
conferenza in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste

CINEMA
Teatro Comunale “Giuseppe Verdi”, via San Giovanni 4
venerdì 16 settembre, ore 17
“L’isola di Medea”, 2016, 86’
sarà presente il regista Sergio Naitza
sabato 17 settembre, ore 17
“Medea”, 1969, 110’
domenica 18 settembre, ore 17
“Comizi d’amore”, 1965, 89’
proiezioni in collaborazione con La Cappella Underground di Trieste

02Set

IL MIO CARSO paesaggi e figure dalla Collezione d’Arte della Fondazione CRTrieste

Una mostra al Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” per celebrare i 110 anni dalla pubblicazione del romanzo “Il mio Carso” di Scipio Slataper con opere scelte di venticinque artisti del Novecento custodite nella Collezione d’Arte della Fondazione CRTrieste. L’esposizione, curata da Alessandro Del Puppo, è organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia e dalla Fondazione CRTrieste e si inserisce nel calendario delle iniziative culturali della 54ª Barcolana, la regata più grande del mondo.

Prosegue la collaborazione tra il Comune di Muggia e la Fondazione CRTrieste. Dal 2 settembre 2022 gli spazi del Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” della cittadina istroveneta ospiteranno la mostra “Il mio Carso. Paesaggi e figure dalla Collezione d’Arte della Fondazione CRTrieste”, curata dal professor Alessandro Del Puppo. L’esposizione sarà visitabile fino a domenica 27 novembre, da martedì a venerdì dalle 17 alle 19, sabato dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, domenica e festivi dalle 10 alle 12.

Sulla scia della continuità anche la scelta del file rouge espositivo: quello letterario. Lo scorso anno “Vita col mare”, romanzo di Stelio Mattioni, quest’anno invece, in occasione dei 110 anni dalla pubblicazione, la scelta è caduta su “Il mio Carso” di Scipio Slataper.

In un allestimento particolare, sono i passi salienti dell’opera di Slataper ad accompagnare il visitatore nel ricostruire l’immagine mitica del Carso come luogo dell’anima, territorio rusticamente poetico e problematicamente identitario. Uno spazio della memoria, dell’idillio e non di rado del dolore – (come i numerosi incendi che lo hanno di recente martoriato) -: una geografia che si rispecchia nella storia e che dalla storia è segnata.

Il percorso presenta paesaggi di pittori triestini e giuliani del Novecento: Guido Grimani, Mario Lannes, Pietro Lucano, Gianni Brumatti, Enrico Fonda, Eligio Finazzer Flori. Ma non solo quelli. È una mostra dove la pittura fissa momenti specifici, come le albe di Enrico De Cillia e Guglielmo Grubissa; i tramonti di Giovanni Napoleone Pellis e di Antonio Vittore Cargnel, ed è anche l’occasione, ancora una volta, per dare lustro ad autori meno noti come Alessio Iussupoff o Carlo Ostrogovich, ma soprattutto per provare a narrare, sulla scorta delle pagine di Slataper, il paesaggio carsico, triestino e giuliano come luogo di perenni opposizioni: città e campagna, esperienza e memoria, energia e abbandono tra autobiografismo vociano e impressionismo visivo.

Per agevolare la visita, la maggior parte delle opere è supportata da una audioguida, scaricabile dal QRcode delle didascalie. Nelle sale del Museo Carà insomma, ognuno troverà il suo Carso.

La mostra si inserisce anche nel calendario delle iniziative culturali di Barcolana 54.
www.museougocara.eu/en/events/il-mio-carso-paesaggi-e-figure-dalla-collezione-darte-della-fondazione-crtrieste

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