18Apr

PROTEO HIRST brama scultorica

Da venerdì 4 aprile 2025, presso il Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” di Muggia, è visitabile la mostra “Brama scultorica” dedicata allo scultore muggesano Proteo Hirst (Muggia 1930-Trieste 1985), curata da Massimo Premuda e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia, in occasione dei quarant’anni dalla morte. L’esposizione si inserisce nel ciclo di suggestive personali e antologiche pensate negli ultimi anni per valorizzare la produzione degli artisti del territorio, dai muggesani Aldo Bressanutti, Ugo Carà, Emanuela Marassi, Dante Pisani, Alan Stefanato e Villibossi, fino ai triestini Giovanni Duiz ed Ireneo Ravalico.
La mostra celebra la breve ma molto intensa e prolifica ricerca di Hirst con una cinquantina di opere realizzate tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta, partendo da tre rari quadri ad olio degli esordi, si passa a una ventina di schizzi e studi di nudi femminili su carta a grafite e a carboncino e a una trentina di affascinanti sculture di piccole e medie dimensioni, bronzetti e gessi dipinti che abbracciano tutta la sua produzione, dalle nuotatrici ai lavoratori, dalle acrobate alle coppie di amanti fino ad opere informali.

L’inaugurazione dell’esposizione viene preceduta dalla performance di danza contemporanea site specific “The bench-La panchina”, ideata da Marta Zacchigna con il Collettivo Dancing House che si serve dell’architettura urbana per avvicinare il pubblico al linguaggio della danza contemporanea e del teatro di ricerca. La panchina non è solo un luogo iconico ma incarna uno vero e proprio spazio-tempo, una sorta di zona sospesa dalla quale coltivare un “movimento lento” e una visione inedita sul mondo, ogni nuovo incontro con l’architettura urbana genera infatti una nuova narrazione e un nuovo sviluppo performativo.
La performance è il risultato di uno studio sul gesto rallentato, in cui alcune pose sensuali e sofferenti delle sculture di Proteo Hirst vengono incarnate dai due danzatori Marta Zacchigna e Francesco Facca per restituirne tutta la vibrante energia. Una trasfigurazione poetica, dove i movimenti dei danzatori rievocano la tensione emotiva delle sagome scultoree. L’incontro tra danza e scultura si attua allora nella definizione e nella plasticità delle forme e nella loro composizione – e scomposizione – inedita e sorprendente. I corpi dei due performer diventano così lo strumento per restituire respiro alla materia scolpita in un’atmosfera sospesa che ricorda quella del sogno e della contemplazione.

In merito al focus dell’antologica, Massimo Premuda sintetizza così: “L’ampia mostra al Museo Carà intende rileggere la figura e la poetica dell’artista che, proprio fra gli anni Sessanta e Ottanta raggiunse l’apice della sua cifra stilistica. Rude, tormentato, sensuale, vigoroso e sensibile, si è espresso attraverso una vena molto personale e intensa, caratterizzata da un’impetuosa forza del segno e del gesto, concentrando il proprio interesse sul corpo umano, maschile e femminile. Scultore autodidatta, dopo aver frequentato la Scuola Libera di Figura del Museo Revoltella, sotto la guida di Nino Perizi, per perfezionare la pratica del disegno con lo studio del nudo, sviluppa uno stile autonomo e originale che parte da un linguaggio apparentemente impressionista per approdare ad esiti decisamente espressionisti, ed è caratterizzato da estremi ossimori tesi alla risoluzione dell’eterna dicotomia fra corpo e spirito, volontà e istinto. Ricercando un’armonia fra soggetto e materia, linguaggio e tecnica, lirismo vitale e vis tragica ed erotica, naturalismo e tensione all’astrazione, la sua ricerca è contraddistinta da espressionismo, verismo e novecentismo, da Ivan Meštrović ad Arturo Martini, ma anche dalle reminiscenze rodiniane di Ruggero Rovan alla celebrazione del corpo umano dell’esuberante dinamismo della scultura classica greca. Ha indagato a lungo marmo e legno, ma solo nel caldo modellato ha trovato quella morbida plasticità atta ad esprimere al meglio la tragica carnalità del connubio “amore e morte”. Nei bronzetti dunque, talvolta anche con una vena ironica, giocosa e grottesca, emerge una dichiarata fisicità in bilico fra impulso erotico e grandiosità eroica con violenti tagli di luce e bruschi chiaroscuri che ne fanno uno degli scultori muggesani più incisivi e graffianti del Novecento.”

Il tema dominante dell’opera di Hirst è la figura femminile che “sembra incarnare un fantasma sfuggente, quasi una chimera di campaniana memoria. Violenta detonazione anatomica, o erotismo e sensualità dionisiaci? Forse entrambi.” così viene descritto il soggetto principe della sua ricerca, ma Giulio Montenero nel 1979 si spinge oltre evidenziando che: “Più di frequente il corpo femminile – raffigurazione di un tipo fisico e di un carattere assai bene individuati – più di rado il corpo maschile, rispondente ai tratti del primo e concepito in preparazione dell’abbracciamento erotico, sono i temi della statuaria di Hirst. Arte semplice, ma non certo incolta e ingenua… anzi semplice perché tesa verso un’aspirazione di grandiosità eroica che era ed è propria della tradizione classica e tale da incarnare nella compiutezza formale quella complessità contraddittoria dei sentimenti che è un tutt’uno con la vita umana.” e continua affermando che la sua opera “ha del classico (per la fedeltà al reale) e dell’eroico (per l’intenzione epica e spesso tragica di questi volti e di queste figure, in posizioni quasi acrobatiche, in tensioni spasmodiche) anche e soprattutto nella finalità di sublimazione degli istinti alla quale la scultura viene chiamata.”

Infine così lo ricordava il critico Sergio Molesi dalle colonne di Trieste Oggi in occasione della mostra postuma del 1991: “Il realismo di Hirst è solo apparentemente semplice, in quanto vi si trova traccia significativa delle esperienze d’avanguardia che egli ha praticato come in una sorta di tirocinio ed esercizio, mai freddo ed accademico, ma sempre fervidamente partecipe. Il vitalismo prorompente che coglie la drammatica ed arbitraria ricomposizione espressionistica, in cui la memoria futurista diviene, attraverso l’esperienza dell’astrazione, scattante tensione sottesa alla restituzione realistica. Con tali mezzi linearistici, plastici e luministici, Proteo Hirst ci consegna quel prorompente vitalismo orgiastico, di cui oggi abbiamo tanto bisogno a fronte della piattezza e banalità di pensare e sentire, cui ci riduce la nostra civiltà, che tutto (o molto) concede al comfort, ma poco all’autentica gioia di vivere.”

Proteo Hirst (Muggia 1930-Trieste 1985)
Scultore impressionista che nelle sue opere evidenziò, caratterizzandoli fortemente, gli aspetti della figura umana che più attrassero il suo forte senso plastico. Memore della lezione novecentista si mosse tuttavia alla ricerca di un linguaggio personale. Autore di figure e composizioni di notevole equilibrio e di buona fattura tecnica. La sua materia preferita fu la pietra pur avendo operato l’artista anche nel legno e in altri materiali. Giulio Montenero lo definì “erede ideale di Rovan” e ne lodò gli esiti tesi verso la fedeltà al reale e all’eroico “nella finalità di sublimazione degli istinti alla quale la scultura viene chiamata”. Espose in mostre personali e collettive iniziando negli anni ’60 a Trieste e in altre città italiane tra le quali Genova, Ravenna e Rimini, con all’attivo importanti segnalazioni critiche e annotazioni biografiche su libri e dizionari d’arte. Dopo la sua morte tra il 1991 e il 1999 sono state allestite diverse mostre postume che lo hanno fatto ulteriormente conoscere ed apprezzare a Trieste, Roma e Klagenfurt.

da “Dizionario degli artisti di Trieste, dell’Isontino, dell’Istria e della Dalmazia”
di Claudio H. Martelli

La mostra potrà essere visitata a ingresso libero fino a domenica 11 maggio 2025 con il seguente orario, da giovedì a sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi 10-12.

https://www.museougocara.eu/en/events/proteo-hirst-brama-scultorica

 

17Apr

Arte moderna, pubblico moderno: il sito del MUSEO CARÀ

“Arte moderna, pubblico moderno: promuovere la visibilità del Museo d’Arte Moderna Ugo Carà” è il nome del progetto che ha portato un gruppo di studenti del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico di Duino a realizzare, in collaborazione con l’Ufficio Cultura del Comune di Muggia, il sito del Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” Muggia in italiano, sloveno e inglese. Un progetto importante, per fornire un bagaglio di informazioni in più anche ai turisti in visita e dare maggiore visibilità al museo ancor prima del loro arrivo sul territorio.
I giovani sono rimasti una settimana a Muggia, seguiti da Massimo Premuda dell’Ufficio Cultura, e hanno completato il lavoro nell’ambito della “Project Week”, una settimana in cui i 173 studenti da 81 paesi che frequentano l’UWC Adriatic lasciano Duino per dedicarsi alla realizzazione di progetti creativi, sportivi o di volontariato. Gli studenti coinvolti nell’iniziativa a Muggia arrivano da tutto il mondo: Alvaro Joseph Loste dalle Filippine, Tim Niklas Kettunen dalla Finlandia, Teo Sega Sumić dalla Croazia, Niso Cicalò di Cagliari, Eisvinas Almanaitis dalla Lituania, Viktor Imrišek dalla Slovacchia e Nguyen Vinh Bao Tin dal Vietnam.
Il sito è www.museougocara.eu

16Apr

TSFF dei Piccoli: Le avventure intergalattiche di Peter e i suoi amici

Mercoledì 16 aprile alle 17.30 al Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” torna il Trieste Film Festival dei Piccoli – Speciale Pasqua con la proiezione de “Le avventure intergalattiche di Peter e i suoi amici” per bambini e bambine dai 3 anni a ingresso libero, in collaborazione con il Trieste Film Festival / Alpe Adria Cinema, nell’ambito di ABCINEMA & TEATRO per le nuove generazioni realizzato con il sostegno delle Fondazioni Casali EPS!

31Mar

Il cibo, un buon compagno di squadra

Lunedì 31 marzo alle 18 alla Sala Conferenze “Gastone Millo” incontro per giovani e genitori “Il cibo, un buon compagno di squadra” intervengono dott.ssa Catrin Simeth, Presidente AMT e Dirigente gastroenterologia ASUGI, dott.ssa Grazia Di Leo, Pediatra e Responsabile Struttura Gastroenterologia e Nutrizione IRCSS Burlo Garofalo, dott.ssa Chiara Zanchi, Pediatra Pronto Soccorso IRCSS Burlo Garofalo e Gastroenterologa Nutrizionista, modera dott.ssa Natascia Giani, MMG e Medico sociale Muggia 1967, organizzato da ASD MUGGIA 1967 in collaborazione con Associazione Medica Triestina (AMT).

15Mar

Cosa vuoi che sia

Sabato 15 marzo alle 17 alla Biblioteca Comunale “Edoardo Guglia” presentazione del libro “Cosa vuoi che sia, saluti di Gianna Birnberg, Assessore alle politiche sociali, giovanili e pari opportunità, interventi di Silvia Polo, curatrice del libro, Daniela Gerin, ginecologa, Raffaella Gobbato, medico di medicina d’urgenza, Tatiana Tomicic, GOAP centro antiviolenza, David Daris, Associazione interpares, Stefania de Castro, Questura di Trieste, Maddalena Miccio, autrice, letture e musica Stefano Furlan e Alessia Franchin!

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