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03Dic

Da sabato 3 dicembre 2022, presso il Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” di Muggia, è visitabile la mostra “Piccole cose ma non troppo / Malenkosti, a tudi ne” dedicata al surrealismo fiabesco di Rudolf Saksida (Gorizia, 1913-1984), curata da Jasna Merkù e Massimo Premuda e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia, per festeggiare i 110 anni dalla nascita dell’artista goriziano. L’esposizione, nell’ambito di “C’era una volta a Muggia… #6”, presenta principalmente i quadri ad olio realizzati dalla metà degli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta, periodo in cui il mondo del gioco e dell’infanzia entra prepotentemente nelle sue composizioni, ma analizza anche la sua attività come illustratore per l’editoria per l’infanzia e la sua amicizia e collaborazione con il grande scrittore Boris Pahor (Trieste, 1913-2022) recentemente scomparso.
In mostra una quarantina di oli su tela e tavola di medie dimensioni, ma anche ceramiche, libri per l’infanzia con tavole originali a china, due curiosi tavolini decorati per bambini e il video in super8 “Piccole cose ma non troppo / Malenkosti, a tudi ne” del 1969, da cui prende ispirazione il titolo dell’esposizione. L’articolata mostra è stata resa possibile grazie ai generosi prestiti dello Slovensko stalno gledališče / Teatro Stabile Sloveno di Trieste e di Maria Laila Saksida, Marco Spagnolli, Vid Tratnik e Giuliana Volk.

L’ampia mostra al Museo Carà intende rileggere la figura e la poetica dell’artista che, spostandosi fra gli anni Cinquanta e Settanta da Gorizia a Capodistria e infine a Trieste, incontra nuovi ambienti culturali e suggestioni della natura, e raggiunge gli esiti più luminosi della sua ricerca. Così Massimo Premuda sottolinea che: “La produzione di Rudolf Saksida dalla metà degli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta è senza dubbio il periodo più originale del suo percorso. Stilizzando le forme e appiattendo lo spazio, emergono le sue caratteristiche figure che dell’infanzia e del gioco conservano l’immediatezza dell’irriverenza. Bambini e bambine, ma anche spaventapasseri, marionette, maghi, ballerine, pagliacci e suonatori, e ancora tori, cavalli, gatti e tanti uccelli e oggetti volanti, dagli aerei di carta agli aquiloni, popolano i suoi quadri in città dai cieli verdi costruite con i cubetti di legno colorati. Le atmosfere surreali, magiche e misteriose, legate alla notte e ai cicli lunari, lo avvicinano al Realismo magico triestino, ma il respiro della sua pittura e dei temi affrontati lo fa distinguere come “il più europeo fra i pittori della nostra regione”, come lo definì lungimirantemente negli anni Ottanta il grande critico Giulio Montenero.”

In mostra, come detto, anche molti libri per l’infanzia, dalle prove di stampa per “Martin Krpan” del 1951, ai volumi “Storia del cavalluccio marino / Zgodba o morskem konjičku” 1953 in edizione italiana e slovena, per finire con le tavole originali a china su carta per “Mali samouk / Piccolo autodidatta” scritto da Boris Pahor nel 1963, e infine articoli e recensioni scritti da Pahor sull’artista. A tal proposito Jasna Merkù evidenzia che: “Saksida si è distinto anche nel settore della progettazione grafica come cartellonista; sin dagli esordi ha affiancato infatti alla sua produzione artistica quella delle arti applicate. Vignettista e caricaturista, ha collaborato con il periodico di Trieste El Melon e pubblicato sul giornalino della Scuola Allievi Ufficiali di Lucca, ma è nel dopoguerra che si è dedicato più intensamente all’illustrazione per l’infanzia emergendo per la capacità evocativa e narrativa delle sue tavole che stilisticamente riflettevano il rinnovamento delle arti visive del tempo. Versatile nella scelta della tecnica espressiva adottata, spaziava dal tratto a china ai pastelli a cera, fino alle tavole a tempera a pagina piena, ma osando anche con il collage nel caso delle copertine per i libri di testo. Facendo uso della fotografia, ha creato assieme ai suoi allievi della scuola di Capodistria il primo fotoromanzo sloveno nel 1953. Consapevole dell’importante ruolo educativo delle immagini, ha saputo sapientemente coniugare l’aspetto estetico, fornire stimoli creativi ed offrire nuovi spunti visivi che vanno ad integrare la parola scritta.”

La mostra prevede infine quattro eventi collaterali pensati proprio per i più piccoli, domenica 4 dicembre e 22 gennaio, sempre alle 17 al Teatro Verdi, due spettacoli della rassegna “PiccoliPalchi” dell’ERT FVG con, rispettivamente, “Le canzoni di Rodari”, teatro d’attore e musica dal vivo dai 6 anni, e “Jack e il fagiolo magico”, teatro di figura e attore dai 3 anni, mentre domenica 11 dicembre e 15 gennaio, sempre alle 10.30 direttamente al Museo Carà, due appuntamenti di avvicinamento alla lettura di Nati per Leggere con “#ABASSAVOCE speciale Animali fantastici” per bambini dai 3 anni in su.
La mostra potrà essere visitata a ingresso libero fino a domenica 29 gennaio 2023 con il seguente orario: da martedì a venerdì 17-19, sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi 10-12, e al bookshop del museo sarà disponibile il catalogo antologico “Saksida, pittore cantastorie / slikar pravljičar” edito da ZTT EST nel 2016.
www.museougocara.eu/en/events/piccole-cose-ma-non-troppo-malenkosti-a-tudi-ne-il-surrealismo-fiabesco-di-rudolf-saksida